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    Non stanotte almeno...    e poi...
            
                                                       
 



 

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"Primo-Secondo"
  PROLOGO


Certi giorni all’improvviso diventano delle notti. E certe notti, ed io lo so, il buio mi prende l’anima. Cala l’oscurità, scendono le tenebre sul mio cuore e i demoni, i miei demoni, riemergono dal loro sonno. Si stiracchiano, ghignano, si siedono in cerchio. Devono decidere di me, della mia sorte. Vorrei fermarli, ma è già tardi, sto perdendo il dominio di me stessa. Il vuoto che ho dentro si espande, si allarga a gran velocità, ingoia i miei pensieri. E il freddo, il freddo che sento, si fa più forte, mi attraversa senza lasciarmi. È arrivato il mio momento? Oggi o domani, che importa? Sorridono le bestie. Stoppa di re. Ora sono una bestia, una bestia ferita, una bestia pericolosa. E una buona idea certo non mi verrà. Levati, chiunque tu sia, levati dalla mia strada. Togliti di mezzo. Mettiti al riparo. Perché il mio dolore conta per me più della tua vita. Perché non posso proteggerti. Perché non posso proteggermi. E vorrei poter dire che questa non sono io…


RIASSUNTO
 

Un giorno di fine estate, un incidente. Una chiazza scura e vischiosa inzuppa l’asfalto. Delle scarpe da ginnastica gialle e verdi sono volate lontano l’una dall’altra. Dei rottami informi e ritorti sono sparpagliati lungo la strada. Un’ambulanza corre verso l’ospedale. Lei. Tommaso. Lui. Tre personaggi alle prese con la propria vita e le proprie scelte. Ognuno isolato in se stesso e nei suoi pensieri. Ognuno in bilico tra quel che c’è e quel che vorrebbe. Ognuno col desiderio di rivelarsi e la paura di non essere accettato. Una storia che procede, come “Non stanotte almeno” (2007) di cui è il completamento, per fotogrammi, rapidi fotogrammi d’amicizia e d’amore.












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