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PROLOGO
Di me in
giro non si
sa quasi
niente.
Si dicono
molte cose,
ma non si sa
quasi
niente.
Perché
nessuno mi
conosce
davvero.
Perché
nessuno mi
possiede.
Perché
nessuno
arriva ad un
posto dentro
in cui fa
freddo, in
cui brucio,
ardo e mi
consumo.
Questa è la
mia forza.
Questa è la
mia
disgrazia.
Lo so bene,
ma mi
racconto che
è solo
forza.
Se non
conosci la
mia
debolezza,
se non sai
della mia
fragilità,
non puoi
toccarmi né
mi vedrai
vacillare.
Non è più
come quando
non potevo
difendermi.
Oggi si fa a
modo mio.
Io la testa
non la chino
e nemmeno mi
inginocchio.
Sorrido, ma
è un sorriso
amaro il
mio.
Sono sola
qui e se
potessi me
ne sarei già
andata.
Non ho
paura.
Ma se anche
ne avessi mi
farei
ammazzare
piuttosto
che
ammetterlo… |
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RIASSUNTO
Una
non
precisata
provincia
italiana.
E in
quella
provincia,
sulle
colline
vicino
al
mare,
un
altrettanto
non
precisato
paese.
Un
paese
e la
sua
gente.
Tra
quelle
persone:
lei.
Bella,
giovane
e
inquieta,
sembra
molto
forte.
Cammina
con
lo
sguardo
alto
e
fiero,
quasi
uno
sguardo
di
sfida.
Va
avanti
senza
tentennare
e
senza
paura.
Nessuno
si
accorge
della
sua
fragilità,
nessuno
vede
le
sue
cicatrici.
Lei
però
sa
che
sta
solamente
sopravvivendo.
C’è
di
più,
i
suoi
amici,
Tommaso
e
Margherita,
non
fanno
che
ripeterglielo,
ma
di
più
non
tutti
possono
permetterselo,
questo
pensa.
E
così
lei
continua
a
sopravvivere.
Poi,
una
sera,
incontra
lui.
Sveglio
e
spensierato,
vive
e
basta.
Cedono
al
desiderio,
entrambi
pensano
di
poter
controllare
le
cose
e
gli
eventi.
Invece
quell’incontro
è
destinato
a
cambiarli.
Lei
non
si
accontenta
più,
vuole
vivere,
vuole
sperare
e
vuole
credere…
Una
storia
che
procede
per
immagini,
rapidi
fotogrammi
d’una
estate,
in
un
incessante
scivolare
tra
presente
e
passato,
tra
sogni
e
realtà,
tra
un
attimo
e
l’altro,
nella
consapevolezza
che
un
attimo
è
soltanto
un
attimo,
può
essere
vissuto
o
lasciato
andar
via.
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